Accessibilità

Architettura Sostenibile: Come la Mobilità Verticale Sta Ridefinendo le Città

Il settore edilizio contribuisce per oltre il 34% alla domanda globale di energia. Questa realtà allarmante ci pone davanti a una sfida cruciale: ripensare l’architettura sostenibile per rispondere alle esigenze del futuro urbano.

La vita ad alta densità è emersa infatti come una soluzione vitale alle sfide della sovrappopolazione e dell’espansione urbana. Non si tratta solo di costruire verso l’alto, ma di farlo in modo sostenibile e inclusivo, senza consumo di suolo.

Il Bosco Verticale, divenuto ormai un’icona dell’architettura sostenibile in Italia, rappresenta un esempio concreto di come sia possibile combinare densificazione urbana e biodiversità. Con le sue 27.000 piante e milioni di foglie, contribuisce attivamente a pulire l’aria, assorbendo CO2.

Ogni nuovo edificio sostenibile diventa quindi un’occasione di sperimentazione. In questo articolo, esploreremo come la mobilità verticale stia ridefinendo le città moderne, analizzando esempi di bioarchitettura e progetti innovativi che stanno trasformando il panorama urbano italiano e mondiale.

Esamineremo inoltre le tecnologie, i materiali e le normative che influenzano questa evoluzione architettonica, particolarmente rilevante in un contesto dove il Green Deal Europeo richiede una riduzione del 90% delle emissioni di gas serra entro il 2050.

La necessità di verticalità sostenibile

In un mondo che nel 2050 ospiterà circa 9 miliardi di persone. Questa proiezione demografica ci porta a riconsiderare completamente il modo in cui progettiamo gli spazi urbani.

Il consumo di suolo rappresenta un fenomeno preoccupante associato alla perdita di una risorsa ambientale fondamentale. Si verifica principalmente attraverso l’occupazione di superfici originariamente agricole, naturali o seminaturali, trasformandole in aree artificiali.

La copertura artificiale del suolo è rappresentata dall’insieme di edifici, strade, aree estrattive, cantieri, piazzali, infrastrutture e altre superfici impermeabilizzate. In totale, più di 21.500 km² del territorio italiano risultano ormai cementificati, di cui l’88% era originariamente classificato come suolo utile per servizi ecosistemici.

Gli impatti di questa progressiva erosione del capitale naturale sono molteplici:

  • Riduzione dell'”effetto spugna” del terreno
  • Compromissione di servizi ecosistemici come lo stoccaggio del carbonio e la regolazione climatica
  • Perdite economiche complessive stimate tra 7 e 9 miliardi di euro l’anno nel periodo 2006-2023
  • Difficoltà crescente nell’accesso ad aree verdi pubbliche per i cittadini

Di fronte a questi dati allarmanti, l’Unione Europea ha stabilito l’obiettivo di azzeramento del consumo di suolo entro il 2050, come indicato nei documenti “The Future Brief: No net land take by 2050?” e “Roadmap to a resource efficient Europe”.

La città compatta, modellata sul tessuto storico urbano e fondata sui valori della densità e della prossimità, viene promossa dagli organi di governo del territorio sin dagli anni ’90 quale modello di crescita sostenibile. In questo contesto, lo sviluppo verticale degli edifici emerge come soluzione strategica per rispondere all’aumento della popolazione urbana e, contemporaneamente, liberare spazio al suolo da destinare a verde.

Per supportare questo modello di sviluppo urbano, la mobilità verticale diventa essenziale. Ascensori e scale mobili non sono più semplici elementi accessori, ma infrastrutture fondamentali per rendere i centri urbani accessibili e trasformarli in nuclei intelligenti, funzionali e sostenibili.

Alcuni esempi innovativi di mobilità verticale includono il ponte ciclabile Cykelslangen di Copenhagen, la High Line di Manhattan (realizzata recuperando una vecchia ferrovia sopraelevata), le teleferiche urbane e gli ascensori pubblici di Genova, integrati nel sistema di trasporto pubblico.

Il suolo risparmiato grazie alla verticalizzazione può essere dedicato al verde urbano, che oggi rappresenta una vera infrastruttura multifunzionale in grado di ridurre i gas serra, intrappolare le polveri sottili, produrre mitigazione microclimatica e migliorare la gestione del ciclo dell’acqua.

Il Bosco Verticale come archetipo di bioarchitettura

In Italia, il Bosco Verticale emerge come l’esempio più emblematico di bioarchitettura. Le due torri, rispettivamente di 112 e 80 metri, ospitano circa 800 alberi, 4.500 arbusti e 15.000 piante, creando una vera e propria foresta verticale equivalente a circa 2 ettari di bosco in piano. Questo approccio innovativo ridefinisce il rapporto tra uomo e natura in ambito urbano, superando la tradizionale visione antropocentrica.

Il progetto non rappresenta solo un’icona estetica, diventata protagonista di film, libri e spot pubblicitari, ma un vero e proprio dispositivo anti-sprawl che condensa in una superficie pari all’1,4% l’equivalente di un’area di villette immerse nel verde di circa 75.000 mq. In questo modo, il Bosco Verticale contrasta l’espansione urbana incontrollata, rispondendo all’esigenza di densificazione sostenibile.

Il concetto di Bosco Verticale si è dimostrato adattabile a diversi contesti climatici e geografici, grazie ad un ecosistema autonomo che promuove la biodiversità urbana. Con circa 100 specie diverse di essenze vegetali, di cui 15 specie di alberi, 45 di arbusti e 34 di perenni, l’edificio ha permesso la nidificazione di oltre 20 specie diverse di volatili.

Questo ecosistema verticale funge da filtro naturale continuo tra interno ed esterno, assorbendo polveri sottili, CO2 e inquinamento acustico, mentre produce ossigeno e migliora la qualità dell’aria.

Dopo il successo milanese, questo modello è stato esportato in varie parti del mondo. Un esempio significativo è il Nanjing Vertical Forest in Cina, costituito da due torri di 200 e 108 metri.

Tecnologie costruttive per edifici verticali sostenibili

La prefabbricazione offre vantaggi considerevoli sia per nuove edificazioni che per progetti di ristrutturazione, rendendo il processo costruttivo notevolmente più efficiente.

Dal punto di vista dei materiali, la prefabbricazione si distingue in due tipologie principali:

  • Pesante, che utilizza calcestruzzo armato o altri materiali minerali
  • Leggera, che impiega profilati in acciaio, alluminio, legno o materie plastiche ad alta resistenza

L’uso di componenti prefabbricati standardizzati non sacrifica la qualità estetica degli edifici. Al contrario, la tecnologia attuale consente la personalizzazione dei componenti e la loro combinazione in molteplici configurazioni, superando il limite della serialità.

L’edilizia sostenibile si basa sull’impiego di materiali ecologici che garantiscono efficienza energetica, durabilità e ridotto impatto ambientale. Tra i materiali più significativi troviamo:

  • Terra cruda: ideale per muri, intonaci e pavimenti, regola naturalmente umidità e temperatura degli ambienti
  • Legno certificato: proveniente da foreste gestite in modo sostenibile (certificazioni FSC e PEFC) a bassa impronta di carbonio
  • Bambù: resistente, leggero e flessibile, ideale per costruzioni antisismiche e versatile per diversi utilizzi, dalle strutture portanti ai rivestimenti
  • Canapa: mescolata con calce, produce un materiale leggero, ignifugo e durevole, utilizzato per rivestimenti esterni, pareti traspiranti e solette isolanti
  • Sughero: eccellente isolante naturale
  • Lana di pecora: isolante termico e acustico
  • Paglia: con ottime proprietà isolanti
  • Calce naturale: traspirante e con proprietà antibatteriche
  • Materiali riciclati: che riducono l’impatto ambientale promovendo l’economia circolare

Il legno sta acquisendo crescente importanza nelle strutture verticali sostenibili, specialmente in configurazioni ibride. In particolare, il Cross-Laminated Timber (CLT) presenta elevata capacità portante nei confronti delle azioni verticali e orizzontali, come vento e sisma, garantendo al contempo ottimo isolamento termico e acustico.

L’impiego del legno in strutture ibride risponde alle esigenze dell’ingegneria strutturale contemporanea, bilanciando funzionalità, prestazioni normate (come la resistenza al fuoco) e riduzione dell’impatto ambientale.

Nonostante il costo iniziale degli edifici ibridi sia generalmente più alto del 5-10% rispetto a costruzioni tradizionali, nel medio-lungo termine il risparmio energetico e i minori costi di manutenzione compensano l’investimento.

Utilizzare questi materiali porta numerosi benefici:

  • Riduzione dell’impatto ambientale grazie all’uso di fonti rinnovabili
  • Miglioramento della qualità dell’aria interna per l’assenza di emissioni tossiche
  • Notevole risparmio energetico
  • Valore aggiunto all’immobile (possono ottenere certificazioni ambientali come LEED)

Connettività ecologica e mobilità verticale integrata

I corridoi verdi sono spazi lineari che collegano diverse aree verdi o parchi all’interno della città, promuovendo la connettività ecologica e consentendo il passaggio di flora e fauna tra gli habitat. Questi elementi contribuiscono a:

  • Ridurre i gas serra e intrappolare le polveri sottili
  • Produrre mitigazione microclimatica attraverso ombra ed evapotraspirazione
  • Migliorare la gestione del ciclo dell’acqua riducendo il runoff
  • Supportare la mobilità ciclo-pedonale

Recenti studi hanno evidenziato l’importanza di potenziare le aree verdi urbane e collegarle con corridoi ecologici per migliorare la biodiversità e la dispersione delle specie animali nel paesaggio urbano.

Quando adeguatamente progettati, questi corridoi possono migliorare la ventilazione urbana, consentendo all’aria più fredda dall’esterno di penetrare nelle aree densamente costruite, riducendo così l’effetto dell’isola di calore.

Un esempio significativo di integrazione tra verde e verticalità è rappresentato dalla Cairo Vertical Forest, progettata da Stefano Boeri Architetti. Questo complesso prevede una buffer zone verde a nord che funge da diaframma tra la zona residenziale e la strada, oltre a un trattamento a verde dello spazio pubblico tra le torri e l’apertura dell’intero comparto su un grande parco pubblico.

Ascensori verdi e scale urbane come infrastrutture ecologiche

Gli ascensori ecologici rappresentano soluzioni innovative che vanno oltre la semplice efficienza energetica.

Le tecnologie più avanzate nel settore includono:

  • Sistemi di recupero dell’energia cinetica generata in salita e discesa
  • Utilizzo di pannelli solari per l’alimentazione
  • Impiego di lubrificanti ecologici invece di quelli inquinanti

Questi ascensori “verdi” non solo riducono l’impatto ambientale, ma offrono anche vantaggi economici, ottimizzando gli spazi, garantendo elevati standard di sicurezza e riducendo la rumorosità.

La sostenibilità nella mobilità verticale comprende inoltre aspetti sociali. Gli ascensori devono essere progettati per l’accessibilità universale, con dimensioni adeguate a sedie a rotelle, indicatori visivi e sonori, bottoniere in Braille e sensori di sicurezza evoluti. Un esempio emblematico è il MAXXI di Roma progettato da Zaha Hadid, dove l’integrazione della mobilità verticale si coniuga con criteri di design inclusivo.

Analogamente, il progetto Port House ad Anversa integra quattro ascensori panoramici nella struttura storica, collegandola con l’ampliamento moderno attraverso una passerella panoramica. I pilastri in calcestruzzo che ospitano gli ascensori fungono sia da supporto strutturale che da nodo per la mobilità verticale.

L’integrazione di questi elementi in una rete ecologica urbana contribuisce a creare un’infrastruttura verde multifunzionale che rafforza la struttura territoriale anche in contesti fortemente urbanizzati, migliorando la qualità paesaggistica e l’offerta di servizi ecosistemici.

Normative e ostacoli alla verticalizzazione sostenibile in Italia

La frammentazione normativa rappresenta uno dei principali ostacoli alla diffusione dell’architettura sostenibile verticale in Italia, creando un contesto dove innovazione e sostenibilità spesso si scontrano con vincoli burocratici obsoleti.

Il quadro normativo italiano per l’edilizia verticale è estremamente frammentato e varia considerevolmente da città a città. La complessità nella definizione dei ruoli tra Stato, Regioni e Comuni rimane irrisolta, mentre il coordinamento con le normative regionali sul governo del territorio non è ancora pienamente armonizzato.

Un caso emblematico è il “rito ambrosiano” di Milano, un modello autorizzativo semplificato che è stato messo in discussione dalla magistratura, creando ulteriori ostacoli ai progetti di verticalizzazione.

Osservando il panorama europeo, emerge chiaramente il ritardo italiano in ambito normativo, particolarmente evidente nella regolamentazione della sicurezza. Dopo l’incendio della Torre dei Moro a Milano, è emerso che in Italia è ancora il progettista a scegliere i materiali da utilizzare per le facciate degli edifici.

Prospettive future per l’architettura verticale sostenibile

L’evoluzione dell’architettura verticale sostenibile si intreccia sempre più con l’innovazione tecnologica, aprendo scenari promettenti per le città del futuro.

Le città intelligenti rappresentano il contesto ideale per l’implementazione di edifici verticali sostenibili. Attraverso l’Internet of Things (IoT) e l’intelligenza artificiale, gli edifici possono ottimizzare autonomamente il consumo energetico, adattandosi alle condizioni ambientali e alle esigenze degli utenti.

I sistemi di Building Information Modeling (BIM) permettono inoltre una progettazione integrata che considera l’intero ciclo di vita dell’edificio, dalla costruzione alla demolizione.

La digitalizzazione consente una gestione avanzata delle risorse:

  • Sensori ambientali monitorano la qualità dell’aria, l’umidità e la temperatura
  • Algoritmi predittivi ottimizzano il funzionamento degli impianti
  • Gestire efficacemente anche le componenti verdi integrate negli edifici

Architettura Sostenibile

L’architettura sostenibile verticale sostenibile emerge come soluzione strategica per affrontare le sfide urbane del futuro, combinando densificazione responsabile e tutela ambientale.

  • La verticalizzazione riduce il consumo di suolo: Costruire in altezza libera spazio per il verde urbano, contrastando i 20 ettari di territorio persi quotidianamente in Italia
  • Il Bosco Verticale dimostra la fattibilità della bioarchitettura: Con 800 alberi e 15.000 piante, crea ecosistemi urbani che migliorano qualità dell’aria e biodiversità
  • Tecnologie innovative rendono sostenibile l’edilizia verticale: Prefabbricazione, strutture ibride legno-acciaio e materiali ecologici riducono tempi e impatto ambientale
  • La connettività ecologica integra edifici e spazi pubblici: Corridoi verdi e ascensori sostenibili trasformano la mobilità verticale in infrastruttura multifunzionale
  • Le normative italiane frenano l’innovazione: La frammentazione burocratica rallenta progetti sostenibili, mentre altri paesi europei hanno regolamentazioni più avanzate

La digitalizzazione e l’integrazione con le smart cities apriranno nuove possibilità per edifici intelligenti che si adattano autonomamente alle condizioni ambientali, rendendo la verticalità sostenibile un pilastro fondamentale per città resilienti e vivibili.

  1. Quali sono i principali vantaggi dell’architettura verticale sostenibile? L’architettura verticale sostenibile riduce il consumo di suolo, crea spazio per il verde urbano, migliora la qualità dell’aria, promuove la biodiversità nelle città e consente una maggiore densificazione urbana.
  2. Come contribuisce il Bosco Verticale alla sostenibilità urbana? Il Bosco Verticale di Milano ospita 800 alberi e 15.000 piante, creando un vero ecosistema urbano. Questo migliora la qualità dell’aria, riduce le temperature estive e promuove la biodiversità.
  3. Quali tecnologie innovative rendono possibile l’edilizia verticale sostenibile? Le principali tecnologie includono la prefabbricazione, l’uso di strutture ibride legno-acciaio per migliorare l’isolamento, e l’impiego di materiali a basso impatto ambientale come bambù e canapa.
  4. Come si integra la mobilità verticale nella creazione di città sostenibili? Gli ascensori ecologici e le scale urbane fungono da infrastrutture multifunzionali, collegando diversi livelli della città e supportando la connettività ecologica.
  5. Quali sono le prospettive future per l’architettura verticale sostenibile? Il futuro dell’architettura verticale sostenibile si basa su smart cities e digitalizzazione. Gli edifici intelligenti utilizzeranno l’Internet of Things e l’ IA per ottimizzare autonomamente il consumo energetico.

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