Accessibilità

Spazio Calmo: Guida per una Progettazione Accessibile Certificata

Lo spazio calmo rappresenta un elemento fondamentale nella progettazione di edifici realmente accessibili per tutti.

Il Codice Antincendio lo definisce come “luogo sicuro temporaneo ove gli occupanti possono attendere assistenza per completare l’esodo verso luogo sicuro”.

Il Codice richiede che gli edifici siano progettati per consentire a tutti gli occupanti di evacuare in sicurezza o di trovare rifugio in spazi temporanei sicuri, noti come “spazi calmi“. Questi spazi devono avere dimensioni adeguate:

  • 0,70 m²/persona deambulante
  • 1,77 m²/persona non deambulante
  • 2,25 m²/persona allettata.

La libertà risulta molto limitata dove non c’è accessibilità.

Pertanto, l’abbattimento delle barriere architettoniche è un fattore chiave per la società e riguarda tutti noi. L’architettura inclusiva, basata sui sette principi dell’Universal Design, mira a creare spazi accessibili a tutte le persone, indipendentemente dalle loro abilità fisiche o sensoriali.

In questa guida tecnica, esploreremo in dettaglio i requisiti normativi, le specifiche dimensionali e le tecnologie necessarie per la progettazione certificata degli spazi calmi. Analizzeremo inoltre:

  • Segnaletica obbligatoria
  • Sistemi di comunicazione bidirezionale
  • Casi applicativi in diversi contesti edilizi

Progettazione Inclusiva e Spazio Calmo nel Codice Antincendio

Il Decreto Ministeriale 03/08/2015, noto come Codice di prevenzione incendi, si basa su otto principi fondamentali, tra cui spicca quello dell’inclusione.

L’inclusione rappresenta uno dei pilastri del Codice di prevenzione incendi. Secondo questo principio, “le diverse disabilità (fisiche, mentali o sensoriali) e le specifiche necessità temporanee o permanenti degli occupanti sono considerate parte integrante della progettazione della sicurezza antincendio”.

Questo approccio rivoluzionario supera la visione tradizionale che considerava principalmente occupanti normodotati, con eccezioni solo per attività specifiche come alberghi e ospedali.

Nel contesto della progettazione inclusiva, lo spazio calmo emerge come elemento essenziale, deve essere contiguo e comunicante con una via d’esodo, senza costituire intralcio alla fruibilità delle vie di esodo.

Il Codice stabilisce che in tutti i piani dell’attività nei quali vi può essere presenza non occasionale di occupanti che non abbiano sufficienti abilità per raggiungere autonomamente un luogo sicuro tramite vie d’esodo verticali, deve essere adottata almeno una delle seguenti modalità:

  • Impiego di spazi calmi
  • Esodo orizzontale progressivo
  • Esodo orizzontale verso luogo sicuro

La progettazione inclusiva riconosce così che non sempre l’evacuazione immediata verso l’esterno rappresenta la soluzione più efficace, offrendo alternative che garantiscano la sicurezza di tutti gli occupanti, indipendentemente dalle loro abilità.

Requisiti Architettonici e Normativi dello Spazio Calmo

Le dimensioni dello spazio calmo devono rispettare precise superfici minime:

  • 0,70 m²/persona per occupanti deambulanti
  • 1,77 m²/persona per occupanti non deambulanti
  • 2,25 m²/persona per occupanti allettati

Ogni spazio calmo deve avere dimensioni sufficienti da ospitare almeno una sedia a rotelle con un’area minima di 900 mm x 1400 mm, permettendo le manovre necessarie senza ostacolare il flusso di evacuazione.

Ogni spazio calmo deve essere dotato di un sistema di comunicazione bidirezionale che permetta agli occupanti di segnalare la propria presenza e richiedere assistenza. Questo sistema deve essere facilmente accessibile, con il tasto posizionato a 100 cm da terra. Inoltre, lo spazio deve essere contrassegnato con il cartello UNI EN ISO 7010-E024 o equivalente.

La collocazione rispetto alle vie di esodo è un elemento fondamentale nella progettazione antincendio. Secondo la normativa, lo spazio calmo deve essere:

  • Contiguo e comunicante con una via d’esodo verticale o inserito in essa
  • Posizionato in modo da non costituire intralcio alla fruibilità delle vie di esodo
  • Facilmente raggiungibile tramite percorsi orizzontali o rampe con pendenza non superiore all’8%

Generalmente, la soluzione meno impattante consiste nell’inserire lo spazio calmo all’interno del vano scala protetto, prestando particolare attenzione a non ostacolare il percorso di esodo principale. Questo spazio deve essere presente su ogni piano dell’edificio dove è prevista la presenza di persone con disabilità.

Nel caso lo spazio calmo sia previsto all’interno di un vano scale, l’area designata per l’attesa non deve intralciare il movimento delle persone o impedire il processo di evacuazione.

Altre possibili collocazioni includono:

  • All’interno di un locale filtro, soluzione adatta per autorimesse di grandi dimensioni
  • In prossimità di una via di esodo verticale esterna, realizzata in materiale incombustibile e distanziata almeno 2,5 metri dal fabbricato

I requisiti di resistenza al fuoco sono fondamentali per garantire la protezione degli occupanti negli spazi calmi. Il Codice stabilisce che questi spazi devono essere dotati di:

  • Pareti con resistenza al fuoco di grado almeno REI30
  • Sistemi di chiusura con resistenza almeno E30-Sa

La classificazione REI30 indica che le pareti devono mantenere:

  • Stabilità (R)
  • Tenuta ai fumi e ai gas caldi (E)
  • Isolamento termico per almeno 30 minuti
  • La classificazione E30-Sa, con particolare riferimento ai fumi freddi (Sa)

Questi requisiti minimi assicurano che lo spazio calmo mantenga caratteristiche di sicurezza adeguate per un tempo sufficiente all’arrivo dei soccorsi, proteggendo gli occupanti dagli effetti dell’incendio e permettendo loro di attendere in relativa sicurezza l’assistenza necessaria per completare l’evacuazione.

Oltre ai materiali resistenti al fuoco, ogni spazio calmo deve essere adeguatamente illuminato e contrassegnato con segnaletica conforme alla norma UNI EN ISO 7010-E024, che identifica chiaramente l’area come “spazio calmo”.

Queste misure garantiscono che lo spazio sia facilmente individuabile anche in condizioni di emergenza.

Inoltre:

  • La norma EN 62820-3-2 stabilisce parametri precisi riguardanti qualità audio, affidabilità componenti e resistenza a condizioni ambientali avverse
  • La norma UNI EN ISO 7010-E024 stabilisce dimensioni, posizione, materiali e simbolo di spazio calmo

Segnaletica, Simboli e Cartellonistica Obbligatoria

Il pittogramma ufficiale per lo spazio calmo è codificato dalla normativa UNI EN ISO 7010-E024, riconosciuto a livello internazionale e comprensibile indipendentemente dalla lingua parlata.

Questo simbolo è caratterizzato dal profilo di una figura umana in sedia a rotelle con quattro frecce bianche provenienti dagli angoli che puntano verso di essa. Il pittogramma presenta un simbolo bianco su sfondo verde, conforme alle specifiche internazionali per i cartelli di emergenza.

La norma prevede che lo spazio calmo debba essere obbligatoriamente contrassegnato con questo cartello o equivalente, come stabilito dalle disposizioni tecniche vigenti. La standardizzazione del simbolo garantisce l’immediata comprensione del messaggio in qualsiasi contesto, facilitando l’orientamento durante le situazioni critiche.

Secondo le specifiche tecniche, questi cartelli devono essere collocati in prossimità del punto di ritrovo temporaneo e sono disponibili in diverse versioni e materiali:

  • Cartello rigido, per il fissaggio a parete o su pali
  • Adesivo flessibile, applicabile su superfici lisce
  • Diverse dimensioni standard per adattarsi alle esigenze specifiche

Il materiale dei cartelli deve essere robusto e resistente a raggi UV, prodotti chimici, solventi e agenti atmosferici per garantirne la durabilità nel tempo. Le dimensioni standard più comuni sono 120 mm, 200 mm e 300 mm di lato, permettendo una visibilità adeguata anche a distanza.

Tecnologie di Comunicazione e Accessibilità

L’accessibilità del sistema di comunicazione è un requisito imprescindibile per garantire l’inclusività dello spazio calmo.

Il comunicatore bidirezionale deve essere posizionato con il tasto a un’altezza di 100 cm da terra, rendendo così possibile l’utilizzo anche da parte di persone su sedia a rotelle o di bassa statura. Questa altezza standard rappresenta un compromesso ottimale che consente l’accesso a utenti con diverse caratteristiche fisiche.

Inoltre, la collocazione del dispositivo deve considerare l’ergonomia e la facilità di individuazione anche in condizioni di visibilità ridotta, integrando elementi tattili per persone con disabilità visive.

I sistemi interfonici per spazi calmi sono progettati per garantire comunicazioni in vivavoce con intelligibilità fino a 20 kHz e regolazione automatica del volume in base al rumore ambientale.

Particolarmente importante è la capacità di mantenere una comunicazione chiara anche in presenza di fumo o rumore di fondo, grazie a tecnologie di soppressione digitale del rumore. I sistemi conformi alle normative attuali integrano:

  • Server ridondati per garantire continuità operativa
  • Architetture distribuite con monitoraggio in tempo reale
  • Compatibilità con protocolli standard come SIP per integrazione con centrali VoIP
  • Registrazione degli eventi per analisi post-intervento

I dispositivi devono possedere un’autonomia energetica sufficiente, generalmente garantita attraverso batterie tampone, in caso di blackout.

I moderni sistemi includono segnalazioni luminose che indicano visivamente lo stato della chiamata e dell’alimentazione, particolarmente utili per persone con disabilità uditiva. Questi elementi di feedback visivo devono essere chiaramente percepibili anche in condizioni di illuminazione variabile.

Inoltre, i sistemi più avanzati effettuano autodiagnostica giornaliera e possono essere monitorati da remoto, inviando segnali in autonomia alla centrale in caso di attivazione o malfunzionamento. Questa caratteristica garantisce è chiamata anche manutenzione predettiva.

Casi Applicativi

L’applicazione pratica degli spazi calmi richiede soluzioni specifiche per ciascuna tipologia di edificio. La normativa prevede requisiti adattabili a contesti differenti, mantenendo l’obiettivo di sicurezza inclusiva.

  • Nelle strutture scolastiche gli spazi calmi devono essere chiaramente segnalati nei corridoi e attrezzati con sistemi di comunicazione efficaci
  • In ricettive, devono essere posizionati in prossimità delle vie di fuga e dotati di sistemi di comunicazione bidirezionale
  • Negli edifici ad uso ufficio, gli spazi calmi devono essere contigui alle vie d’esodo senza intralciarne la funzionalità

Spazio Calmo

La progettazione degli spazi calmi rappresenta, senza dubbio, un elemento fondamentale per garantire l’inclusività e la sicurezza degli edifici moderni.

Questa guida tecnica fornisce le conoscenze essenziali per progettare spazi calmi conformi alla normativa italiana, garantendo sicurezza e accessibilità per tutti gli occupanti degli edifici.

  • Dimensioni specifiche obbligatorie: 0,70 m²/persona deambulante, 1,77 m²/persona non deambulante, 2,25 m²/persona allettata secondo il Codice Antincendio
  • Resistenza al fuoco certificata: pareti minimo REI30 e sistemi di chiusura E30-Sa per garantire protezione efficace durante l’attesa dei soccorsi
  • Segnaletica standardizzata UNI EN ISO 7010-E024: simbolo internazionale obbligatorio per identificazione immediata dello spazio calmo in emergenza
  • Sistema di comunicazione accessibile: citofono bidirezionale a 100 cm da terra con autonomia energetica e segnalazioni visive per tutti gli utenti
  • Posizionamento strategico: contiguo alle vie d’esodo senza ostacolarne la fruibilità, presente su ogni piano con presenza di persone con disabilità

L’approccio inclusivo del DM 03/08/2015 rivoluziona la sicurezza antincendio riconoscendo che la disabilità include anche limitazioni temporanee e sensoriali.

  1. Quando è obbligatorio prevedere uno spazio calmo in un edificio? Lo spazio calmo è obbligatorio in tutti i piani dell’edificio dove è prevista la presenza fissa di persone con disabilità o difficoltà motorie che non possono raggiungere autonomamente un luogo sicuro tramite le vie di esodo verticali.
  2. Quali sono le dimensioni minime richieste per uno spazio calmo? Le dimensioni minime sono: 0,70 m² per persona deambulante, 1,77 m² per persona non deambulante e 2,25 m² per persona allettata. Ogni spazio deve poter ospitare almeno una sedia a rotelle con un’area minima di 900 mm x 1400 mm.
  3. Come deve essere segnalato uno spazio calmo? Lo spazio calmo deve essere contrassegnato con il simbolo internazionale UNI EN ISO 7010-E024, che raffigura una figura in sedia a rotelle su sfondo verde. La segnaletica deve essere posizionata in modo da essere facilmente individuabile.
  4. Quali requisiti deve avere il sistema di comunicazione in uno spazio calmo? Il sistema di comunicazione deve essere bidirezionale, con il tasto posizionato a 100 cm da terra, deve avere autonomia energetica, segnalazioni luminose visibili e garantire una comunicazione chiara anche in condizioni di fumo o rumore.
  5. Quali sono i requisiti di resistenza al fuoco per uno spazio calmo? Le pareti dello spazio calmo devono avere una resistenza al fuoco di almeno REI30, mentre i sistemi di chiusura devono essere almeno E30-Sa.

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